In una azione pastorale rivolta ai degenti e al personale, il Cappellano don Salvatore Coppola continua a proporre un itinerario di riflessione e preghiera che prende spunto dai momenti dell’Anno Liturgico. Di seguito alcuni spunti legati al triduo pasquale.
Giovedì Santo in ospedale
Nel giorno in cui dobbiamo gioire ed essere grati per il grande dono dell’amore sino alla fine, che il Signore ci ha fatto, ci siamo riuniti in cappella, come allora i discepoli si riunirono nel cenacolo, per rivivere le azioni e le parole di Gesù. Erano commensali imperfetti come lo siamo noi oggi ma Gesù li amava così come erano e doveva mostrare loro fin dove è possibile amare, “fino all’estremo”, fino al dono della vita. Secondo i vangeli sinottici Gesù ha mostrato questo amore dando pane e vino come suo corpo e suo sangue ai discepoli, secondo Giovanni, Egli lo dimostra deponendo le sue vesti e lavando loro i piedi. I due segni raccontano la stessa verità ma sono seguiti da due comandi: “Fate questo in memoria di me” – “Dovete lavare i piedi gli uni agli altri“. Quale comando più appropriato in questo luogo dove la professione medica può diventare una vera e propria vocazione nutrendosi alla mensa del pane eucaristico e della parola per diventare pane spezzato e deporre le vesti che creano barriere e corazze per indossare quelle del servizio e della carità al capezzale degli ammalati…perché AMARE È SERVIRE E SERVIRE È REGNARE.
Venerdì Santo in ospedale
Oggi, la croce ci ha accompagnato ed è stata al centro della nostra azione liturgica. Con la via Crucis nei reparti, l’ascolto della Passione di Cristo e l’ Adorazione della Croce abbiamo voluto testimoniare a quanti soffrono che è stato l’Amore a portare Gesù sul Calvario: Egli si è fatto crocifiggere per rivelarci l’ amore gratuito del Padre che conosce e perdona le nostre infedeltà.
Il Signore dal Suo costato trafitto ha manifestato ad ogni uomo, di ogni tempo, il Suo Amore senza limiti.
La Veglia pasquale celebrata al San Leonardo
Dopo la celebrazione della Santa Veglia abbiamo fatto visita agli ammalati nei vari reparti portando loro l’ annuncio più bello e gioioso: “Questa è la notte in cui Cristo ha distrutto la morte e dagli inferi risorge vittorioso“. Ora il sepolcro è vuoto e la pietra è rotolata via perché non ha potuto trattenere il Signore della vita. Egli è vivo e ci precede sulle strade della vita, ai crocevia della storia, per offrirci luce e speranza. Come cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle del mattino, che sanno scorgere i segni del Risorto, come hanno fatto le donne e i discepoli accorsi al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana. Facciamo rotolare via le pietre dal nostro cuore e lasciamolo illuminare dalla luce del Risorto per essere portatori del suo messaggio di vita e speranza. Abbiamo voluto anche lasciare a ogni ammalato e a coloro che li curano un piccolo dono: una campanella il cui rintocco simboleggia la voce che annuncia la gioia della Resurrezione.
Buona e Santa Pasqua a tutti!