Celebrazione della XXVII Giornata Mondiale del Malato

11 febbraio, Concattedrale di Castellammare di Stabia, ore 17:00

Si arriva pian piano, qualcuno si ferma a salutare gli amici, qualcuno è ancora fuori, sul sagrato; ma appena la bravissima Rosalba Spagnuolo apre l’incontro col primo dei canto dedicati a Maria, accompagnata dalla chitarra di suo marito Francesco Cesarano, tutti si affrettano a prendere posto, in un silenzio carico di ascolto.

E’ un momento di festa, perché anche nella GMM ci sia festa; anzi, la festa fa parte di ogni guarigione, del corpo e dello spirito, e di ogni incontro tra amici.

E di incontri tra amici parla la testimonianza di Tina, Ministro della Consolazione nella parrocchia del Carmine, da anni impegnata nella visita agli ammalati, che quest’anno si è arricchita di un momento nuovo: l’apertura ai ragazzi dell’Oratorio. Ed ecco il racconto di Loredana, Giulia e Alex, emozionati e simpatici giovani animatori, che hanno accompagnato i loro ragazzi in visita agli anziani della parrocchia, e ci dicono, col loro linguaggio semplice e diretto, che hanno ricevuto tanto di più di quanto hanno dato. Ecco Maria Rita, giovane volontaria dell’Opera Diocesana Pellegrinaggi, che ci parla di Lourdes, di un viaggio che le ha cambiato la vita.

Lourdes. Perché questa data, 11 febbraio, parte proprio da lì, dalla Grotta delle Apparizioni, dove da più di cento anni si recano schiere di pellegrini, sani e malati, per chiedere conforto e sostegno nelle malattie piccole e grandi della vita, e dove San Giovanni Paolo II pensò, 27 anni or sono, di collocare una Giornata dedicata agli ammalati.

Centralità della GMM sono infatti loro, gli ammalati. Che sono di tutti, non solo dei sanitari e dei familiari. Gli ammalati, ci esorta il nostro Arcivescovo don Franco nella omelia, vanno condotti a Cristo, come ci mostra il Vangelo di Marco, nella scena degli ammalati condotti a Cristo da ogni dove, perché potessero almeno toccare il lembo del Suo mantello.

I malati e Gesù, i malati e le nostre comunità.

Come ci ricordano anche i recenti Orientamenti Pastorali, il luogo del dolore e della solitudine è uno dei luoghi nei quali vivere la compagnia degli uomini, per essere una comunità sanante, che diventa medicina buona, nella misura in cui si china come Buon Samaritano sull’uomo fragile e lo sostiene, vivendo il messaggio di questa XXVII GMM: ”Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

E questo senso del dono gratuito ci viene testimoniato dai tanti volontari presenti, dal mondo della salute, dalle Associazioni, come l’AVO territoriale, presente in folta delegazione, e dai Volontari dell’Opera Diocesana Pellegrinaggi, instancabile e sollecita presenza amica. Ma tutti noi siamo invitati a vivere la gratuità. A donare, nella fiducia che riceveremo il centuplo. Donare, un po’ del nostro tempo e un po’ del nostro cuore: per consolare, accompagnare, condividere.

E non è mancato l’invito del parroco don Antonino D’Esposito, a proporre il Ministero della Consolazione anche nella loro comunità.

Un pomeriggio vissuto intensamente, con lo sguardo a Lourdes, agli ammalati, ai volontari, alle famiglie, alle parrocchie. E alle parole di Papa Francesco, che nel suo Messaggio per la GMM ci indica Santa Madre Teresa di Calcutta, formidabile testimonianza di un amore che si china a lavare i piedi, e a toccare le sofferenze dei più poveri tra i poveri.