Quest’anno, il secondo in era Covid, la Giornata del Malato è stata, a diversi livelli, una occasione di riflessione su temi vecchi e nuovi che agitano il mondo della assistenza sanitaria. Il diritto alla salute globale, da più parti si è sottolineato, è di tutti. Ma non manca l’accenno a come la pandemia, fungendo da acceleratore di processi, abbia reso più evidenti le discrepanze già esistenti. Sempre di più si avverte la mancanza di una rete di assistenza territoriale, che dovrebbe sostituire, o almeno affiancare, il vecchio modello di assistenza ospedalo-centrica; per non parlare della burocrazia eccessiva, delle liste d’attesa che spesso si traducono in rinuncie ad esami diagnostici e ad interventi chirurgici necessari, e delle difficoltà degli anziani a gestire complessi meccanismi di accesso ai sistemi informatici delle aziende sanitarie. Come procedere in questo percorso ad ostacoli che spesso frena la fruizione dei servizi? Diventa necessaria e non più procrastinabile l’integrazione tra reti sociali e sanitarie, tra il curare ed il prendersi cura. Tra I soggetti che hanno a cuore il prendersi cura troviamo in prima linea la Chiesa, e questa XXX Giornata Mondiale del Malato ce lo ricorda. Sia perché il tema: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”(Lc6,36)” è rivolto a tutti, sia perchè la vocazione della Chiesa di Cristo è “porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità”, come recita il sottotitolo della XXX GMM.
Papa Francesco, nel suo messaggio per questa trentesima giornata del malato, ci ricorda che molta strada rimane ancora da percorrere per assicurare a tutti I malati, anche nei luoghi e nelle situazioni di maggiore povertà ed emarginazione, “le cure sanitarie di cui hanno bisogno, come pure l’accompagnamento pastorale, perché possano vivere il tempo della malattia uniti a Cristo, crocifisso e risorto”. E ci invita alla misericordia pastorale: invito forte a non trascurare la cura spirituale dei poveri, e I malati, ci dice, sono poveri di salute, ricordando che è un invito che Cristo rivolge a tutti: il ministero della Consolazione è compito di ogni battezzato, memore della parola di Gesù ”Ero malato e mi avete visitato”. Invito rivolto anche alle comunità parrocchiali, a tenere al centro del loro agire pastorale I fragili, ma anche a tenere viva l’attenzione sulla salute, bene comune, come l’aria, l’acqua, la terra, e come tale da educare, e difendere da egoismi e privilegi, e discriminazioni sociali. La salute è un diritto e un dovere, ed è compito di ognuno essere custodi della salute, la propria e quella del fratello. Salute intesa nella sua complessità, di armonia tra le parti dell’essere: fisica, psichica, affettiva, relazionale e spirituale. In ognuna di queste parti può esserci salute o malattia: a tutti noi, anche a chi non ha fatto esperienza diretta del coronavirus, la pandemia ha tolto qualcosa, impedendo quella sana espressività relazionale che ci faceva coltivare la gioia di vivere, fonte di salute. Sono sotto I nostri occhi I più giovani nevrotizzati dalle tante ore chiusi in casa, le famiglie stressate da convivenze non facili, gli anziani impediti nei loro piccoli gesti di autonomia, un giro nel quartiere, la parrocchia come riferimento… Misericordiosi come il Padre, è l’invito ad avere lo sguardo sanante di Cristo sulle fragilità dei nostri fratelli.
In preparazione alla XXX GMM il 10 febbraio ci siamo incontrati online col nostro Vescovo che ci ha guidati in una riflessione sul Vangelo di Luca da cui è preso il tema dell’anno. Molti gli spunti per una meditazione personale e comunitaria, accompagnati dall’invito a metterci in ascolto della Parola, per metterci in cammino. La santità per Luca è misericordia, e del resto “il nome di Dio è misericordia”, come ci ricorda Papa Francesco. In ascolto e in cammino, in questo inizio di Sinodo, per portare speranza, amore, misericordia, come Chiesa di Cristo che versa sulle ferite dell’uomo l’olio della consolazione e il vino della speranza.
Ormai stiamo imparando a considerare la GMM non un evento ma l’occasione di riflettere sul mondo della salute e della malattia, per impegnarci come Chiesa anche a fare cultura su temi sui quali sono in corso pericolose derive. La vita è sacra, e la tutela della salute è tutela della vita stessa.
Sul minisito diocesano di Pastorale della Salute al link salute.diocesisorrentocmare.it sono disponibili diversi approfondimenti sui temi dell’accompagnamento e della cura.
Qui di seguito la Lectio del nostro Vescovo
L’equipe diocesana di Pastorale della Salute